Cultura, territorio e vitigni antichi: l’Umbria al centro del dialogo tra archeologia e vino
La Delegazione Umbria dell’Associazione Nazionale Donne del Vino sarà tra i protagonisti della XXVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA), in programma a Paestum dal 30 ottobre al 2 novembre. Un riconoscimento importante, giunto dall’invito diretto dei Gruppi Archeologici d’Italia (GAI), storica associazione attiva dagli anni Sessanta nella tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico nazionale.
L’Umbria arriva a Paestum come territorio simbolo di un legame profondo tra cultura, radici e sostenibilità, con un progetto che fonde due mondi apparentemente distanti: “L’Archeologia e il vino antico”. L’iniziativa, promossa dal GAI, punta al recupero di vitigni autoctoni di epoca antica e alla loro riscoperta come parte integrante della storia e dell’identità italiana. Un obiettivo che trova piena sintonia con la missione delle Donne del Vino umbre, impegnate da anni nella tutela dei terroir, nella promozione culturale e nella valorizzazione delle produzioni locali.
Il ponte culturale tra Umbria e Mediterraneo
L’incontro tra Donne del Vino Umbria e GAI nasce grazie al Club Unesco di Foligno e Valli del Clitunno e al suo presidente Maurizio Biondi, promotore di un dialogo virtuoso tra cultura e impresa. Il confronto con Vincenzo Moroni, vicepresidente nazionale GAI, e Feliciano Pastore, responsabile eventi, ha portato alla costruzione di una visione comune: raccontare il vino come bene storico, identitario e territoriale.
La prima tappa ufficiale di questa collaborazione sarà proprio Paestum, cornice ideale per un progetto che unisce archeologia, enologia e cultura del paesaggio.
“Il vino nell’antico”: lo stand umbro alla BMTA
Lo stand umbro, dal titolo evocativo “Il vino nell’antico”, proporrà un viaggio sensoriale e conoscitivo tra le radici della viticoltura storica. Accanto alle grandi realtà culturali italiane, saranno protagoniste le etichette umbre selezionate per rappresentare i territori più vocati:
- Area di Montefalco: Ilaria Cocco, La Fonte, Le Cimate, Terre de la Custodia, Cesarini Sartori
- Area di Amelia, Narni, Terni e Otricoli: Pizzogallo, Le Madeleine, Cantina Giovannini
- Orvietano: Argillae
- Tuderte: Todini
- Eugubino: Semonte
Presenti a Paestum la neo-delegata regionale Cristiana Chiacchierini, le produttrici Ilaria Cocco, Giulia Marinucci, Paola Bartoloni, e le sommelier Anna Nusdorfi e Monica La Torre.
Il contributo umbro al convegno nazionale
L’Umbria sarà rappresentata anche nel convegno nazionale “Il vino nelle corti signorili e papali tra XII e XVII secolo”, in programma il 1° novembre al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, con apertura affidata a Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei del MIC.
La sommelier e Donna del Vino Monica La Torre interverrà con una relazione dal titolo:
“Montefalco, Orvieto, Otricoli. Leggende, superstizioni e fortune degli autoctoni dell’Umbria dal Medioevo all’Età Moderna”, offrendo un racconto storico-culturale sulle radici enologiche della regione.
Donne del Vino Umbria: una realtà sempre più centrale
La partecipazione alla BMTA segna un nuovo traguardo per la delegazione umbra, ormai riconosciuta come interlocutore culturale e istituzionale di primo piano. Negli ultimi mesi, l’associazione ha realizzato appuntamenti di alto livello, tra cui:
- La Masterclass sui vini passiti a Perugia con l’enologa Francesca Granelli;
- La presentazione delle opere di Francesca Tondini all’Osteria del Sagrantino di Montefalco;
- La Masterclass sul Trebbiano Spoletino a Villa Fabbri (Trevi), condotta dalla sommelier Paola Bacchi, dedicata all’evoluzione del vitigno da coltura maritata agli olmi a coltivazione in altura.
Proprio quest’ultima sarà replicata il 2 novembre a Trevi, con l’obiettivo di avviare un percorso stabile di collaborazione con l’amministrazione comunale e rafforzare il ruolo di Trevi come Città del Vino.
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