Il nuovo Rapporto ISNART restituisce l’immagine di una Penisola segnata da forti disuguaglianze territoriali, ma per l’Umbria — e in particolare per le sue “aree interne” — arriva un risultato positivo: indici sopra la media nazionale che aprono nuove opportunità per turismo, imprese e comunità locali
La Valnerina si conferma un esempio virtuoso di resilienza e un vero “laboratorio di rinascita” per le aree interne italiane. È quanto emerge dal Rapporto 2025 sulle aree interne presentato da Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), in collaborazione con Unioncamere e la Camera di commercio dell’Umbria. Il focus, tenutosi nell’ambito della Strategia nazionale del Ministero dell’Agricoltura, ha acceso i riflettori sui quattordici comuni umbri del cratere 2016 – da Norcia e Cascia fino a Sellano e Polino – che rappresentano la parte viva e tenace di un territorio ferito.
Il Paradosso delle Aree Interne
Il Rapporto Isnart 2025 dipinge un quadro nazionale segnato da profonde disuguaglianze. Le 124 aree progetto della Strategia nazionale coinvolgono 1.904 comuni e circa 4,5 milioni di abitanti (l’8% della popolazione), ma concentrano la parte più fragile del tessuto demografico ed economico. Lo spopolamento è la criticità maggiore: si stima una riduzione media della popolazione tra il 20 e il 30% nei prossimi vent’anni, con un costante calo delle nascite e un invecchiamento demografico in crescita.
In questo scenario, la Valnerina si distingue per la sua capacità di adattamento. Nonostante il progressivo calo di residenti, la zona mantiene una notevole tenuta imprenditoriale e turistica che la colloca tra i casi più virtuosi del Centro Italia.
Imprese e Vocazione Biologica: Il Modello Valnerina
Le aree interne italiane ospitano 440 mila imprese, di cui 140 mila nel settore agricolo (il 20% del comparto nazionale). La Valnerina riflette e valorizza questo modello produttivo. Il suo tessuto è formato da piccole aziende, spesso a conduzione familiare, femminile e giovanile, legate all’agroalimentare e al turismo.
Il territorio eccelle per una marcata vocazione biologica e una Superficie Agricola Utilizzata superiore alla media. Mentre altrove prevale l’abbandono, in Valnerina cresce la specializzazione: si contano 7,2 agriturismi ogni 100 imprese agricole (contro la media nazionale di 4,5), 4,9 prodotti certificati per comune e un ricco patrimonio culturale che sposa borghi storici e paesaggi di pregio. L’indice di capitale territoriale della Valnerina, secondo Isnart, è superiore alla media nazionale, in attesa di essere pienamente trasformato in valore economico.
Turismo Esperienziale: La Valnerina Fa il Doppio
Il turismo si conferma la principale leva di sviluppo. La Valnerina registra ben 19,2 presenze turistiche per abitante, un dato che supera il doppio della media delle aree interne (8,9) e quasi il triplo di quella nazionale (7,4). Questo risultato la piazza al 28° posto tra le 130 aree considerate, evidenziando il crescente richiamo per il turismo esperienziale e naturalistico.
Nonostante la capacità ricettiva resti contenuta (4,7 posti letto per kmq contro i 21,8 della media nazionale), il tasso di occupazione dei posti letto raggiunge il 18,7%, uno dei più alti in Italia, vicino ai valori delle regioni turistiche consolidate. Il rapporto positivo tra potenzialità e turisticità dimostra che il capitale territoriale viene valorizzato in modo efficace.
Le Sfide Aperte: Infrastrutture e Cooperazione
Il Rapporto non ignora le persistenti carenze infrastrutturali: l’assenza di collegamenti ferroviari, una viabilità da potenziare e una connettività digitale ancora discontinua rappresentano i principali ostacoli allo sviluppo.
Nel focus group di Isnart, amministratori e operatori locali hanno tracciato la rotta per il futuro:
- Rafforzamento della cooperazione istituzionale.
- Miglioramento dei servizi essenziali di prossimità (scuole, sanità, bancomat, poste).
- Promozione della digitalizzazione.
- Costruzione di reti stabili tra imprese e comunità.
È emersa anche la proposta di un «Marchio Valnerina» per unire sotto un’unica identità prodotti, esperienze e ospitalità del territorio.
Dalla Resilienza alla Rinascita
La sfida della Valnerina, e di tutte le aree interne umbre (che con altre quattro aree progetto contano 59 comuni), è trasformare la resilienza post-sisma in vera e propria rinascita. Per rendere la montagna un luogo dove non solo si visita, ma si sceglie di restare e lavorare, sono necessarie infrastrutture e politiche di sostegno.
Il Rapporto Isnart 2025 è chiaro: la Valnerina non arretra, ma avanza. Con il suo inestimabile patrimonio naturale e umano, ha tutte le carte in regola per diventare il simbolo di una nuova stagione per le aree interne italiane, dimostrando che la bellezza dei borghi e della natura può tradursi in un concreto futuro economico e sociale.
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