Consiglio Comunale Aperto infuocato alla BCT. La presidente Proietti promette uno studio di fattibilità senza preclusioni. Il sindaco: “I cittadini non possono aspettare 10 anni”. Durissimo attacco della presidente Francescangeli all’opposizione assente: “Grave ferita democratica”.
Un termine certo, il 15 dicembre, per conoscere le aree idonee su cui costruire il nuovo ospedale di Terni. E la promessa di un’opera interamente pubblica, da 550-650 posti letto, che sia un’eccellenza per l’Umbria e un polo attrattivo per i territori limitrofi. Ma anche la richiesta perentoria di accelerare, perché “alcuni di noi nel 2030 saranno già sotto terra”. E, a latere, una profonda spaccatura politica, con l’assenza delle opposizioni (FDI, PD, M5S) definita una “grave ferita istituzionale”.
Sono questi i punti salienti emersi dal teso e partecipato Consiglio Comunale Aperto tenutosi oggi presso la Biblioteca Comunale di Terni, dedicato all’atto di indirizzo per la costruzione del nuovo nosocomio cittadino. Un’assise che ha visto il confronto diretto tra la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e il Sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, di fronte a cittadini, associazioni e sindacati.
L’impegno della Regione: studio entro dicembre e fondi pubblici
È stata la presidente Proietti a mettere il primo punto fermo sul tavolo. “L’ospedale di Terni è in cima all’agenda politica di questa maggioranza”, ha dichiarato, annunciando di aver dato mandato all’Azienda Ospedaliera di redigere, entro il 15 dicembre 2025, “uno studio di fattibilità infrastrutturale che individui le principali aree idonee, nessuna esclusa”. Un passaggio necessario, secondo la presidente, perché la documentazione ereditata non conteneva una disamina completa delle possibili localizzazioni per un’opera “così complessa”.
Proietti ha garantito che la nuova struttura sarà realizzata “esclusivamente con risorse pubbliche”, citando i fondi ex articolo 20 e i fondi INAIL, e che lavorerà in piena integrazione con il presidio di Narni-Amelia, il cui iter “non si è affatto fermato”. Respingendo ogni “dualismo tra Terni e Perugia”, ha sottolineato come l’obiettivo sia creare una “rete ospedaliera umbra” forte ed efficiente. “Vogliamo un ospedale bello e ambizioso – ha aggiunto – che possa recuperare mobilità passiva e diventare un punto di riferimento anche per il Lazio”.
La sferzata del Sindaco Bandecchi: “Il tempo è l’elemento fondamentale”
Se la Regione ha dettato i tempi del metodo, il sindaco Stefano Bandecchi ha ribadito con forza quelli dell’urgenza. Dopo aver ringraziato la presidente Proietti per “un’apertura al dialogo unica da molti anni”, ha subito messo in chiaro la priorità della città: la rapidità. “Il tempo qui è un elemento fondamentale”, ha scandito. “Mentre pensiamo al futuro, dobbiamo pensare alla realtà oggettiva del presente. L’attuale struttura non è idonea a livello sismico”.
Bandecchi ha lanciato una provocazione sui costi, mettendo in dubbio la necessità di 500 milioni di euro e criticando i “prezzari regionali offensivi”, e ha chiesto che il 15 dicembre non si conosca solo il luogo, ma anche “chi avrà assegnato questo lavoro”. “I cittadini non possono accettare un’obbligazione che faccia costruire l’ospedale nei prossimi 10 anni. Noi il 15 dicembre ci aspettiamo di conoscere il luogo, e a quel punto deve immediatamente partire un progetto”.
Lo scontro politico e l’appello all’unità
A fare da cornice al dibattito è stata la polemica politica. La Presidente del Consiglio Comunale, Sara Francescangeli, ha definito l’assenza dei consiglieri di Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle una “grave ferita istituzionale e democratica”. “Hanno deliberatamente disertato una seduta che aveva all’ordine del giorno un loro documento. Si sono chiamati fuori sul tema dei temi, dimostrando come le piccole beghe politiche vengano prima degli interessi di Terni”.
Un appello a superare le divisioni è arrivato anche dal capogruppo di maggioranza Guido Verdecchia: “Il tempo delle parole è scaduto. Un nuovo ospedale a Terni non è una spesa, ma un’infrastruttura strategica per l’intera Umbria. Basta con la sterile e dannosa contrapposizione tra Terni e Perugia”.
Il dibattito: sanità, territorio e rappresentanza
Il confronto si è arricchito grazie agli interventi di numerosi rappresentanti del mondo sanitario, del lavoro, delle istituzioni e della società civile.
Sono intervenuti:
- Federico Novelli, rappresentante di Risorsa Umbria
- Riccardo Marcelli, rappresentante CISL
- Enrico Melasecche, consigliere regionale (Lega Salvini)
- Sauro Pellerucci, founder di Pagine Sì
- Giuseppe Chianella, consigliere comunale di Avigliano Umbro
- Federico Di Bartolo, ex dirigente ASL Terni
- Laura Pernazza, consigliere regionale (Forza Italia)
- Michele Pennoni, segretario provinciale di Azione
- Claudio Cipolla, rappresentante CGIL
- Alessandro Camilli, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Terni
- Fabio Benedetti, rappresentante UIL
- Gianni Giovannini, ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Terni
- Silvano Campotosti, cittadino di Terni
Tutti hanno ribadito con forza la necessità di fare presto, di investire su una sanità pubblica di qualità e di considerare l’ospedale non come un semplice edificio, ma come una grande infrastruttura strategica per il territorio e per l’intero sistema sanitario regionale.
Il futuro passa da dicembre
La mattinata si è chiusa con un impegno concreto: la presidente Proietti tornerà a Terni dopo il 15 dicembre per illustrare gli esiti dello studio di fattibilità.
Quella data rappresenta il primo vero banco di prova per capire se il futuro del Santa Maria inizierà finalmente a trasformarsi da ipotesi a cantiere.
La città, intanto, resta con il fiato sospeso. Ma una cosa è certa: la pazienza dei ternani è finita. E questa volta, non saranno accettate altre proroghe.
La mattinata si è chiusa con un impegno preso dalla presidente Proietti a tornare a Terni dopo il 15 dicembre per illustrare gli esiti dello studio. La città, ora, attende con il fiato sospeso quella data, primo, vero banco di prova per capire se il futuro del Santa Maria comincerà finalmente a trasformarsi da ipotesi a cantiere.
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