Da Alessio Boni a Moni Ovadia, da Euridice Axen a Emilio Solfrizzi: la stagione 2025/2026 del Teatro Manini di Narni, diretta da Francesco Montanari e Davide Sacco, invita il pubblico a superare i confini dell’abitudine con nove spettacoli che intrecciano grandi classici, nuove drammaturgie e visioni contemporanee.
Il sipario del Teatro Manini di Narni si alzerà sabato 1° novembre 2025, inaugurando la stagione 2025/2026 – la quinta sotto la direzione artistica di Francesco Montanari e Davide Sacco – con un titolo che è già una dichiarazione d’intenti: Volere Volare. Nove spettacoli di prosa, tra nomi illustri della scena nazionale e nuove sperimentazioni, compongono un cartellone pensato per stimolare, emozionare e far riflettere.
«È un tema che parla di desiderio, di slancio, di coraggio – spiegano i direttori artistici – un invito a guardare oltre i confini dell’abitudine, a lasciarsi sollevare dall’arte e dalle emozioni verso orizzonti inaspettati». Sulla stessa linea il sindaco Lorenzo Lucarelli, che sottolinea come «il Teatro Manini rappresenti un cuore pulsante per la comunità, un luogo dove cultura, arte e partecipazione si incontrano. Con questa nuova stagione Narni rafforza il suo ruolo di città viva, attenta e protagonista della scena culturale nazionale».
Da Omero a Santa Rita: i grandi classici diventano specchio del presente
La stagione si apre il 1° novembre con Alessio Boni protagonista di Iliade – Il gioco degli dèi, spettacolo ispirato al poema omerico che scava nelle ombre del mito per raccontare anche le contraddizioni del nostro tempo.
Il 30 novembre sarà la volta di Ragazze all’ingrosso con Euridice Axen, un ritratto ironico e poetico della donna nel mondo dello spettacolo. Il 12 dicembre arriva Il Buio di Antonio Moresco, un’opera visionaria che immagina Santa Rita da Cascia tornare ai giorni nostri, intrecciando fede, simbolismo e attualità.
Dal teatro alla musica, dai videogiochi alla montagna
Il 4 gennaio si cambia registro con Buonasera, io sono Tricarico, concerto/spettacolo che mescola canzoni e riflessioni in libertà. Il 28 gennaio il palcoscenico diventa luogo d’incontro tra tecnologia e società con Stanno Arrivando, scritto e interpretato da Umberto Marino e Guglielmo Poggi, che porta il linguaggio dei videogiochi in teatro per parlare di contemporaneità.
Il 7 febbraio Moni Ovadia guiderà il pubblico nel cuore dell’abisso con Moby Dick, mentre il 24 febbraio Nicolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri daranno vita a La Sparanoia, una satira feroce e surreale sulla generazione contemporanea.
Emozioni estreme e Shakespeare reinventato
Il 20 marzo la stagione tocca corde profonde con Toccando il Vuoto, dramma alpinistico con Lodo Guenzi ispirato a una storia vera di sopravvivenza sulle Ande. A chiudere il cartellone, il 29 aprile, Falstaff di Davide Sacco, interpretato da Emilio Solfrizzi: un finale shakespeariano per una stagione che celebra la complessità e la vitalità del teatro.
Con Volere Volare, il Teatro Manini di Narni non offre solo spettacoli, ma esperienze: voli emotivi e intellettuali che attraversano epoche, linguaggi e generi. Perché il teatro – quando è autentico – non intrattiene soltanto: scuote, trasforma e insegna a guardare il mondo con occhi nuovi.
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