
Alla Maratona Bullismo 2025, numeri e testimonianze svelano una generazione connessa ma profondamente isolata
ROMA – Disagio giovanile in Italia, bullismo, cyberbullismo e una solitudine che non lascia scampo: questi i temi al centro della Maratona Bullismo 2025, evento promosso dall’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e Disagio Giovanile in collaborazione con Adnkronos. Una giornata intensa e partecipata, ospitata presso il Palazzo dell’Informazione a Roma e seguita in diretta streaming da migliaia di spettatori.
Una generazione connessa, ma sola
Cuore dell’evento è stata la presentazione della nuova indagine nazionale sul disagio adolescenziale, condotta su un campione di oltre 11.000 studenti tra gli 11 e i 19 anni. I dati parlano chiaro:
- Il 35% ha subito bullismo;
- Il 30% ha vissuto esperienze di cyberbullismo;
- Il 54% dichiara di sentirsi solo almeno a volte, mentre il 18% vive una solitudine costante;
- Il 24% ha una percezione negativa o incerta del proprio futuro.
Una generazione apparentemente iperconnessa, ma che si sente emotivamente isolata, disorientata, invisibile agli occhi del mondo adulto.
Le voci dei ragazzi e il ruolo delle istituzioni
«Non si può costruire il futuro senza ascoltare chi lo vivrà», ha dichiarato Luca Massaccesi, presidente dell’Osservatorio. Una frase che sintetizza il senso profondo della giornata: ascoltare, prima ancora che intervenire. E le istituzioni, questa volta, c’erano.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato un cambio di rotta nella gestione delle sospensioni scolastiche: «Chi bullizza non starà più a casa a giocare ai videogiochi, ma sarà coinvolto in attività di cittadinanza solidale». Il Sottosegretario Paola Frassinetti, presente in sala, ha sottolineato l’importanza delle nuove Linee guida per l’Educazione Civica, della legge specifica sul bullismo e delle misure contro la dispersione scolastica.
Testimonial, campioni dello sport e nuovi protocolli
L’evento è stato arricchito dagli interventi di testimonial di spicco come Annalisa Minetti, Giusy Versace e Mariastella Gelmini, insieme a Carlo Verdone nel ruolo di Primo Ambasciatore del progetto nazionale “Campioni di Vita”. Emozione, verità, vicinanza.
Nel corso della giornata sono stati siglati protocolli d’intesa con le Federazioni Sportive Olimpiche e Paralimpiche, l’Associazione Nazionale Presidi e varie realtà educative. Un segnale importante verso la costruzione di una rete educativa capace di affrontare il disagio scolastico e sociale in modo strutturale e preventivo.
Bullismo e disagio giovanile: serve un’alleanza educativa
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un videomessaggio, ha definito la Maratona «una risposta concreta a una piaga ancora aperta». E ha ragione. Perché il disagio giovanile in Italia non è un fatto privato, ma un’emergenza pubblica. Riguarda tutti: scuola, famiglia, sport, media, politica.
La Maratona Bullismo 2025 si è chiusa con un messaggio chiaro: solo unendo le forze, con empatia e coraggio, possiamo ricostruire un futuro in cui nessun ragazzo debba più dire: “Mi sento solo”.
Scopri di più da UMBRIA report
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.