
CONVEGNO
Un convegno a Terni tra riflessioni geopolitiche e opportunità economiche. Promosso dal Think Tank Terni con MCL e il sostegno del Comune, l’evento ha coinvolto istituzioni, accademici e cittadini.
Lo scorso 16 maggio, presso la Sala Conferenze del Centro Multimediale di Terni, si è tenuto il convegno “LA NATO TRA EUROPA E STATI UNITI: IMPLICAZIONI GEOPOLITICHE ED ECONOMICHE PER IL TERRITORIO”, evento promosso dall’associazione Think Tank Terni, in collaborazione con Ermanno Ventura, presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori, e con il contributo decisivo del Comune di Terni, grazie all’iniziativa di Guido Verdecchia, capogruppo di Alternativa Popolare.
L’obiettivo era chiaro: interrogarsi sulla reale funzione della NATO oggi e sulle ricadute economiche e strategiche per i territori.Tra i relatori intervenuti: l’onorevole Lorenzo Cesa, il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, il generale Leonardo Tricarico, il professor Luca Castelli, il professor Luca Baravalle, la senatrice Cinzia Bonfrisco, il professor Sergio Talamo e l’onorevole Massimo Artini
“È stato un momento importante non solo per la qualità dei relatori, ma perché ha riportato al centro dell’attenzione il legame tra geopolitica e territorio”, ha spiegato Paola Idilla Carella, moderatrice dell’evento e presidente dell’associazione Think Tank Terni. “La città di Terni, con la sua vocazione industriale, è pienamente coinvolta nelle dinamiche della difesa e dell’economia strategica europea. Mettere in relazione questi mondi è una delle responsabilità culturali e civiche che ci siamo assunti come associazione”.
“Il nostro obiettivo è molto chiaro – ha proseguito la presidente dell’associazione – vogliamo costruire uno spazio stabile di confronto e riflessione, capace di stimolare la comunità su temi cruciali per il nostro tempo. Think Tank Terni nasce per promuovere eventi culturali, politici e sociali che diano voce a punti di vista autorevoli e generino ricadute concrete sul territorio. Per questo motivo continueremo a lavorare su appuntamenti tematici e multidisciplinari, con un occhio alle sfide dell’innovazione, della sicurezza, dell’Europa. Il nostro obiettivo è dare a Terni non solo voce, ma visione”.
Anche il consigliere Guido Verdecchia ha sottolineato il valore dell’iniziativa:
“Questo evento ha rappresentato un’opportunità unica per la città di Terni. Con questa iniziativa – dichiara il consigliere di Alternativa popolare Guido Verdecchia – abbiamo voluto promuovere un dibattito aperto e costruttivo sulle prospettive future della Nato, considerando le evoluzioni del contesto geopolitico globale, le nuove sfide alla sicurezza e l’impatto economico e sociale dell’Organizzazione. Vogliamo avviare una riflessione su temi molto attuali. Non dobbiamo pensare che ci riguardino solo marginalmente, bisogna piuttosto comprenderne le molteplici implicazioni, alcune delle quali sono facilmente intuibili se pensiamo che Terni è una città a vocazione prevalentemente industriale. Durante il convegno si è parlato di spese militari e di investimenti nel settore della difesa, di ricadute economiche per le industrie e la città”.
Il tema è stato introdotto dall’On. Lorenzo Cesa, Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea Parlamentare della NATO, che ha sottolineato l’urgenza di una visione condivisa delle dinamiche euro-atlantiche, evidenziando minacce come il cyberwarfare e le guerre ibride: “E’ importante sottolineare l’urgenza di una visione lucida e condivisa delle dinamiche euro-atlantiche perché le ricadute politiche, economiche e sociali di queste trasformazioni coinvolgono direttamente il nostro Paese. Terni, con la sua storica vocazione industriale e il valore strategico del suo polo siderurgico, rappresenta un esempio concreto di come le politiche di difesa possano generare innovazione, occupazione e crescita per i territori. Oggi siamo chiamati a scelte coraggiose e immediate. Come scrisse Tacito ‘non bisogna indugiare quando è più pericoloso far nulla che non osare’. Solo uniti, in Europa e nell’Alleanza Atlantica, potremo affrontare le sfide globali e costruire un futuro di pace, democrazia e prosperità per le generazioni che verranno”.
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Il prof. Antonio Baldassarre, Presidente emerito della Corte Costituzionale, ha ribadito un concetto chiave:
“Non esiste difesa senza sovranità. Ma è proprio la sovranità che ci consente di costruire un progetto europeo credibile”.
Il Gen. Leonardo Tricarico, già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha delineato uno scenario multipolare e fragile, in cui le superpotenze e istituzioni come l’ONU perdono peso.
Ha valorizzato l’eccellenza tecnica dell’Italia nella difesa, definendola “una competenza di nicchia, ma preziosa in un sistema integrato europeo”:
Il Prof. Luca Baravalle, Presidente della Fondazione Baravalle ETS, ha posto l’attenzione sull’evoluzione della NATO verso una versione ‘2.0’, capace di rispondere a minacce non convenzionali, con particolare focus su Asia-Pacifico, Africa e Mediterraneo.
Ha insistito sull’investimento in cybersecurity, intelligence e comunicazione, legando la sicurezza alla stabilità economica.
Il Prof. Sergio Talamo, editorialista e dirigente della comunicazione istituzionale, ha criticato la narrazione europea definendola “in narcolessia comunicativa”.
“Per troppo tempo abbiamo vissuto all’ombra degli Stati Uniti – ha detto – senza costruire un’autonoma cultura della sicurezza. La NATO deve reinventarsi: non solo alleanza militare, ma presidio di libertà, contro disuguaglianze e disinformazione”.
L’On. Massimo Artini, esperto di difesa e innovazione, ha illustrato il contributo strategico dell’Italia nei programmi europei e NATO, sottolineando le eccellenze nazionali in quantum, AI, sensori e materiali avanzati, e la posizione centrale dell’Umbria nel panorama industriale italiano.
Ha parlato del programma NATO DIANA come piattaforma essenziale per garantire la superiorità tecnologica dell’Alleanza.
Infine, l’On. Cinzia Bonfrisco ha affrontato il nodo delle spese militari, evidenziando come “l’Italia abbia appena raggiunto il 2% del PIL per la difesa, ma che servano coerenza e visione, altrimenti si rischia di spendere molto… e incidere poco”.
Un intervento speciale è stato offerto da Edoardo Verdecchia, giovane laureato in Relazioni Internazionali e Sicurezza Globale, portando la voce delle nuove generazioni e richiedendo una NATO più vicina e trasparente ai cittadini europei.
Il dibattito ha sottolineato anche il potenziale impatto economico del Fondo Europeo per la Difesa, con una dotazione di circa 8 miliardi di euro, che rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane dei settori aerospaziale, difesa e siderurgico, capaci di generare innovazione, crescita e occupazione.
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