Non solo una cena degli auguri, ma un momento di sintesi e rilancio: l’associazione, editore di UmbriaReport, traccia la rotta verso un 2026 di idee, progetti e responsabilità civica per la città
Nella cornice informale del Tennis Club “La Romita”, Think Tank Terni si è ritrovata per la tradizionale cena di Natale. Un appuntamento conviviale, certo, ma soprattutto un momento di sintesi, confronto e rilancio. Più che una cena, un vero stato generale dell’associazione, utile a misurare il percorso fatto e, soprattutto, a mettere a fuoco ciò che verrà.
L’atmosfera è stata quella delle occasioni che contano: rilassata, ma attraversata da una consapevolezza chiara. Think Tank Terni oggi non è un semplice luogo di elaborazione teorica, ma una comunità attiva, radicata nel territorio e orientata all’azione. Un impegno che si traduce anche in un lavoro editoriale strutturato: ThinkTankTerni è infatti editore di UmbriaReport, la nostra testata di informazione e approfondimento, spazio di analisi e confronto sul dibattito pubblico locale e regionale.
Un 2026 che non può essere ordinario
Il confronto tra i soci ha confermato una volontà condivisa: fare del 2026 un anno ambizioso, intenso, determinante. Il calendario delle attività è già in costruzione e prevede eventi, workshop e convegni di alto profilo, tutti legati da un filo comune: il bene di Terni.
A sottolinearlo è stata la Presidente dell’associazione, Paola Idilla Carella, che ha richiamato con chiarezza il senso del lavoro collettivo:
«Think Tank Terni nasce per assumersi una responsabilità: non limitarci a osservare la città, ma prendercene cura. Il 2026 dovrà essere un anno di proposte concrete, di visioni condivise e di presenza reale nel dibattito pubblico. Abbiamo competenze, energie e idee: ora è il tempo di metterle a sistema per Terni.»
Una dichiarazione che fissa una linea precisa: meno narrazione, più sostanza. Meno commento, più progetto.
Le voci dei soci: determinazione e realismo
Durante la serata sono emersi contributi chiari e non rituali.
L’Avv. Antonio Serafini ha ribadito con fermezza quanto la coesione del gruppo sia oggi il vero motore dell’associazione: senza compattezza non c’è progetto che tenga, senza metodo non c’è visione che duri.
L’Avv. Alessandro Ferretti ha parlato di un 2026 che richiederà impegno, tempo ed energia, ma che potrà restituire molto alla città. Un lavoro impegnativo, sì, ma necessario. Perché Terni ha bisogno di luoghi di pensiero che non si limitino a commentare, ma che sappiano proporre.
Parole misurate, ma nette. Perché la credibilità di un progetto passa anche dalla capacità di tenere insieme visione e organizzazione.
Un percorso che è sempre collettivo
La serata si è chiusa con un brindisi che non aveva il sapore della ritualità, ma quello della fiducia. ThinkTankTerni si conferma come una famiglia civica, unita dalla convinzione che Terni possa e debba crescere, se sostenuta da idee serie e da relazioni autentiche.
Il percorso fatto finora è il risultato di un’armonia collettiva. Ogni socio ha portato competenze, tempo, pensiero. Ed è giusto dirlo chiaramente.
Un ringraziamento sentito va a tutti gli associati che rendono vivo il progetto:
Urania Fioretti, Stefano Stellati, Francesca Porrazzini, Gianluca Gambini, Maria Letizia Garagnani, Sergio Vinicioni, Tiziana Laudadio, Francesco Bressi, Anna Maria Longhi, Giulia Filipponi, Michael Mezzatesta, Orietta Tribolati.
E un ringraziamento speciale, condiviso da tutti, va a Guido Verdecchia.
Filo conduttore, visione, costanza. Senza la sua guida illuminata, molte energie non avrebbero trovato direzione. È anche grazie a lui se oggi ThinkTankTerni può guardare avanti con lucidità, fiducia e orgoglio.
Scopri di più da UMBRIA report
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.