Corteo, interventi, testimonianze e un intero programma cittadino dedicato alla memoria delle vittime e alla responsabilità collettiva. Terni diventa il palcoscenico di una battaglia culturale che non può più essere rinviata
Una scelta politica: il 25 novembre passa da Terni
Quest’anno sarà Terni ad accogliere la manifestazione regionale per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne. Una scelta simbolica e politica che richiama la città a una responsabilità collettiva: rompere il silenzio, pretendere giustizia, costruire consapevolezza.
La Rete Umbra per l’Autodeterminazione ha annunciato che il corteo partirà il 25 novembre alle 17.30 da piazza Dante Alighieri per dirigersi verso piazza Europa, dove si alterneranno le voci delle associazioni e verranno letti i nomi delle donne uccise nel 2025. Un gesto che pesa ogni anno di più, perché ricordare significa ribadire che la violenza maschile non è una fatalità, ma il risultato di un contesto culturale che alimenta controllo e possesso.
Il ricordo di Ilaria Sula e di tutte le donne uccise
La manifestazione sarà dedicata a Ilaria Sula, la giovane ternana assassinata dall’ex compagno, insieme a tutte le donne che in questo anno hanno perso la vita. Le loro storie parlano da sole: sono il promemoria più amaro e più urgente di quanto lavoro resti da fare. Il 25 novembre non è solo un giorno di memoria: è una richiesta di responsabilità.
Durante il corteo ci sarà spazio anche per la cultura e la creatività: il Coro della Casa delle Donne e i ragazzi e le ragazze del Progetto Mandela offriranno contributi artistici pensati per accompagnare la manifestazione.
Una città in movimento: il programma delle iniziative
Accanto alla marcia del pomeriggio, Terni ospiterà un’intera giornata di incontri, testimonianze e riflessioni. La mattina del 25 novembre la BCT accoglierà una lunga sequenza di interventi: dopo i saluti istituzionali della dirigente Donatella Accardo e dei rappresentanti della Rete Antiviolenza, l’Associazione Italiana Donne Medico proporrà un approfondimento dedicato all’identità femminile e al ruolo della medicina nel contrasto alla violenza.
Il Liceo Artistico Metelli porterà poi il progetto “Oltre le parole”, un viaggio tra racconti, immagini e performance che restituisce la forza e la complessità delle storie di riscatto. La mattinata si concluderà con gli interventi del Sindaco Stefano Bandecchi, del Prefetto Antonietta Orlando, del Questore Michele Abenante e del Colonnello Antonio De Rosa.
Gli studenti saranno ancora protagonisti con l’incontro promosso dal Soroptimist sulla Convenzione di Istanbul e, nel primo pomeriggio, con la proiezione del cortometraggio “Credevo fosse amore” all’IIS Gandhi. Subito dopo, la Rete territoriale antiviolenza si confronterà con associazioni, istituti e cittadinanza in un dialogo aperto sulle radici culturali della violenza e sulle strategie per spezzarla. Le letture e la musica dell’Associazione Noità chiuderanno la parte pomeridiana della giornata.
Parallelamente, all’IPSIA Sandro Pertini si terrà un incontro dedicato a studenti e docenti con Telefono Donna, US ACLI e Provincia di Terni. In serata, alle 18.30, piazza della Repubblica sarà animata da un flash mob a cura di Terni Donne.
La città si illumina: simboli, memoria e teatro
Il 28 novembre, al Centro Sociale Ferriera, andrà in scena l’atto unico “Siete per sempre coinvolti”, un racconto teatrale che affronta il tema della violenza con uno sguardo collettivo. Dal 25 novembre al 10 dicembre, la campagna Orange The World tingerà di arancione edifici e fontane, mentre la campagna Posto Occupato comparirà nelle sedi comunali in memoria delle donne che non ci sono più.
Il Comitato Unico di Garanzia del Comune di Terni lancerà inoltre l’iniziativa “Stop Violenza!”, con messaggi sugli scontrini delle farmacie comunali e nei loghi utilizzati dal personale nelle firme delle email, insieme alla promozione del numero 1522.
Il 2 dicembre si terrà la giornata conclusiva del Progetto Gentilezza, dedicata ai temi del rispetto e delle relazioni sane. Da ottobre 2025 a maggio 2026, l’Associazione Noità APS seguirà invece un percorso formativo rivolto a circa 300 studenti, con il progetto “Uomo e donna oltre la violenza”, pensato per interrogare i modelli culturali che nutrono la disparità di genere.
Un appello diretto: il cambiamento passa dal linguaggio
Il quadro che emerge racconta una città che non vuole restare ferma. Le iniziative sono molte, diverse, diffuse: segno che il contrasto alla violenza è un lavoro che si costruisce insieme, giorno dopo giorno. Ma resta un nodo decisivo, che qui non si può ignorare: la violenza nasce anche dalle parole.
Ogni volta che si ridicolizza una donna, che la si oggettifica, che si minimizza un gesto sessista, si alimenta lo stesso terreno che rende possibile l’aggressione, il controllo, il possesso. Per questo la Rete Umbra lo ribadisce con forza: il linguaggio pubblico deve cambiare, e deve farlo ora.
Il 25 novembre, a Terni, non sarà solo una ricorrenza. Sarà un atto di verità. Un momento in cui la città guarda in faccia il problema e sceglie di non girarsi dall’altra parte. Paola, è questo il punto: non basta ricordare. Bisogna cambiare.
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